MASSIMO TRENTO

Rinascimento politico

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Di un popolo che solo decide del suo presente e futuro. Di una nazione libera e sovrana. Di un paese slegato dai vincoli imposti da questa Europa decadente. Di una cittadinanza che si stampa la sua moneta, stabilisce le sue leggi e determina a fronte alta la propria posizione nel mondo. Di uomini e donne fieri che non permettono ad agenzie, commissioni, tribunali e patti internazionali di modificare a piacimento la loro vita. Di figli d’una Italia che tende la mano sempre sulla base di regole assieme stabilite ma giammai imposte. Della nostra repubblica che al centro dell’occidente    in autonomia decide che andare un’altra via è ora indispensabile per rompere con una storia esaurita e farne rifiorire un’altra, in nome di valori ed eredità fondanti non più contrattabili.


SPUNTI PER UN PAESE NORMALE


Amministrazione: trasformazione dell’Italia in una Repubblica federale di tipo presidenziale o semi-presidenziale, con un parlamento nazionale e uno delle regioni. Riforma delle medesime, senza statuti speciali con privilegi insostenibili per la nazione intera, ma con autonomia accentuata e sanità, scuola e fisco di competenza. Cancellazione delle amministrazioni provinciali, ma non delle provincie come entità di appartenenza, e delle comunità montane, sostituite da assessorati intercomunali. Soppressione dei municipi, non dei comuni come entità di appartenenza, in comuni al di sotto dei 5.000 abitanti. Modifica dell’articolo 67 della Costituzione, per abolire l’assenza del vincolo di mandato per gli eletti. Uscita dalla Unione Europea e sostegno critico dei soli principi della Comunità Economica.

Politica monetaria: statalizzazione della Banca d’Italia. Abrogazione dell’Euro e ritorno alla Lira, nel rispetto della lettera E del secondo comma dell’articolo 117 della Costituzione, con sostituzione progressiva della cartamoneta con pagamento elettronico, mediante bonifici, assegni, carte di debito, di credito, bancomat telefonini e quant’altro, onde eliminare alla radice l’evasione stimata attualmente attorno ai 150 miliardi di euro. Introduzione di una tessera universale formato carta di credito in luogo di quella d’identità, del codice fiscale, del documento sanitario e della tessera elettorale, fungente anche da banconota elettronica.

Pensioni: la pensione minima non può essere inferiore a 1000 euro, quella massima di un pensionato statale non deve eccedere il rapporto 10:1 rispetto alla pensione minima garantita. Il regime pensionistico è di tipo contributivo sia per pubblico che privato.

Giustizia: Separazione delle carriere e eliminazione dell’obbligatorietà dell’azione penale, tuttora prevista dall’articolo 112 della Costituzione, e della possibilità di ricorrere in appello dei magistrati: un imputato non può essere processato due volte per lo stesso reato. Finanziamenti: abolizione dei rimborsi elettorali e dei finanziamenti all’editoria,sostituiti dal libero contributo tramite il 5 o l’8 per mille e il versamento di fondi privati (fund raising) documentato in ogni caso.

Tassazione: abolizione delle trattenute a monte, con  incasso della paga piena, compresa la liquidazione, senza alcuna ritenuta, e gestione autonoma del pagamento delle imposte annuali. Aliquota massima di imposizione tributaria del 35% e dell’IVA al 10%.

Televisione di stato: privatizzazione della rai, mantenimento di due sole reti di stato in chiaro sia sul digitale terrestre che su quello satellitare, senza pubblicità e cancellazione del canone.

economia: Incentivazione della liberalizzazione avanzata, con gestione all’interno del regime di concorrenza di una impresa di stato negli assetti strategici: aviazione civile ferrovia, energia e idrocarburi e telecomunicazioni. Ricostituzione dell’IRI, per la difesa di aziende di valore nazionale da offerte pubbliche d’acquisto estere ostili. Equiparazione dei doveri e dei diritti dei dipendenti pubblici a quelli dei privati.

Difesa e esteri: chiusura di ogni base militare estera sul territorio nazionale e rinegoziazione delle posizioni e degli interessi dell’Italia in ambito NATO e ONU. Ritiro delle nostre forze armate dall’estero e loro impiego a protezione dei confini nazionali e contro la criminalità organizzata. Ammodernamento, razionalizzazione e riarmo delle forze armate con esclusivo utilizzo della tecnologia e del know how delle aziende italiane.

Mercato: introduzione di un solo e unico marchio unitario di stato, chiaramente riconoscibile internazionalmente, a garanzia di ogni prodotto ideato, realizzato e confezionato in Italia a protezione del made in Italy nel mondo.



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