Rinascimento politico |
Di un popolo che solo decide del suo presente e futuro. Di una nazione libera e
sovrana. Di un paese slegato dai vincoli imposti da questa Europa decadente. Di una cittadinanza che si
stampa la sua moneta, stabilisce le sue leggi e determina a
fronte alta la propria posizione nel mondo. Di uomini e donne fieri che non
permettono ad agenzie, commissioni, tribunali e patti internazionali di
modificare a piacimento la loro vita. Di figli d’una Italia che tende la mano sempre sulla base di
regole assieme stabilite ma giammai imposte. Della nostra repubblica che al
centro dell’occidente in
autonomia decide che andare un’altra via è ora indispensabile per rompere con
una storia esaurita e farne rifiorire un’altra, in nome di valori ed eredità
fondanti non più contrattabili.
SPUNTI PER UN PAESE NORMALE
Amministrazione: trasformazione dell’Italia in una Repubblica federale di tipo
presidenziale o semi-presidenziale, con un parlamento nazionale e uno delle
regioni. Riforma delle medesime, senza statuti speciali con privilegi insostenibili per la nazione intera,
ma con autonomia accentuata e sanità, scuola e fisco di competenza. Cancellazione
delle amministrazioni provinciali, ma non delle provincie come entità di appartenenza, e delle
comunità montane, sostituite da assessorati intercomunali. Soppressione dei
municipi, non dei comuni come entità di appartenenza, in comuni al di sotto dei
5.000 abitanti. Modifica dell’articolo 67 della Costituzione, per abolire
l’assenza del vincolo di mandato per gli eletti. Uscita dalla Unione Europea e sostegno critico dei soli
principi della Comunità Economica.
Politica monetaria:
statalizzazione della Banca d’Italia. Abrogazione dell’Euro e ritorno alla Lira, nel rispetto della lettera E del secondo
comma dell’articolo 117 della Costituzione, con sostituzione progressiva della
cartamoneta con pagamento elettronico, mediante bonifici, assegni, carte di
debito, di credito, bancomat telefonini e quant’altro, onde eliminare alla
radice l’evasione stimata attualmente attorno ai 150 miliardi di euro.
Introduzione di una tessera universale formato carta di credito in luogo di
quella d’identità, del codice fiscale, del documento sanitario e della tessera
elettorale, fungente anche da banconota elettronica.
Pensioni: la pensione
minima non può essere inferiore a 1000 euro, quella massima di un pensionato
statale non deve eccedere il rapporto 10:1 rispetto alla pensione minima
garantita. Il regime pensionistico è di tipo contributivo sia per pubblico che
privato.
Giustizia: Separazione
delle carriere e eliminazione dell’obbligatorietà dell’azione penale, tuttora
prevista dall’articolo 112 della Costituzione, e della possibilità di ricorrere
in appello dei magistrati: un imputato non può essere processato due volte per
lo stesso reato. Finanziamenti: abolizione dei rimborsi elettorali e dei
finanziamenti all’editoria,sostituiti dal libero contributo tramite il 5 o l’8
per mille e il versamento di fondi privati (fund raising) documentato in ogni
caso.
Tassazione: abolizione delle
trattenute a monte, con incasso della
paga piena, compresa la liquidazione, senza alcuna ritenuta, e gestione
autonoma del pagamento delle imposte annuali. Aliquota massima di imposizione
tributaria del 35% e dell’IVA al 10%.
Televisione di stato:
privatizzazione della rai, mantenimento di due sole reti di stato in
chiaro sia sul digitale terrestre che su quello satellitare, senza pubblicità e
cancellazione del canone.
economia: Incentivazione
della liberalizzazione avanzata, con gestione all’interno del regime di
concorrenza di una impresa di stato negli assetti strategici: aviazione civile
ferrovia, energia e idrocarburi e telecomunicazioni. Ricostituzione
dell’IRI, per la difesa di aziende di valore nazionale da offerte pubbliche
d’acquisto estere ostili. Equiparazione dei doveri e dei diritti dei dipendenti
pubblici a quelli dei privati.
Difesa e esteri: chiusura
di ogni base militare estera sul territorio nazionale e rinegoziazione delle
posizioni e degli interessi dell’Italia in ambito NATO e ONU. Ritiro delle nostre forze armate
dall’estero e loro impiego a protezione dei confini nazionali e contro la
criminalità organizzata. Ammodernamento, razionalizzazione e riarmo delle forze
armate con esclusivo utilizzo della tecnologia e del know how delle aziende
italiane.
Mercato: introduzione di un solo e unico marchio
unitario di stato, chiaramente riconoscibile internazionalmente, a garanzia di
ogni prodotto ideato, realizzato e confezionato in Italia a protezione del made
in Italy nel mondo.
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